La nascita imperfetta delle cose

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Guido Tonelli, fisico delle particelle elementari che ha giocato un ruolo di primo piano nel programma che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, ha scritto un appassionante libro in cui descrive questa sua avventura. Il libro verrà presentato lunedì prossimo 13 giugno presso la libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri, alle 17:30; e Guido mi ha chiesto di essere fra i presentatori. La sua richiesta mi ha fatto particolarmente piacere, e naturalmente ho accettato.

Si tratta di un libro di rara efficacia, che è nel contempo un rigoroso saggio di divulgazione scientifica e uno stimolante romanzo di avventure. Un romanzo particolarmente appassionante, in cui si incontrano e interferiscono costruttivamente più racconti.

Il racconto, innanzitutto, di un pezzo importante di fisica che mette a sintesi le fertili radici piantate in un lontano passato e proiettate verso un futuro che sarà denso di frutti; un racconto destinato a connettere organicamente – più di quanto oggi non sia – il lontano futuro dell’infinitamente grande (l’Universo Cosmico) con i fenomeni che si incontrano nel mondo dell’infinitamente piccolo.

Il secondo racconto riguarda la realizzazione di un apparato sperimentale davvero unico per dimensioni e per sofisticazione delle tecnologie impiegate, cosa che si riflette anche – è il dato che più impressiona pur non essendo il più rilevante – in un costo davvero enorme; si parla dell’ordine di 10 miliardi di euro! Non c’è un singolo componente, per quanto apparentemente irrilevante (una vite, un cavo, un circuito) che non sia una vera e propria sfida dal punto di vista della mera fattibilità.

Il terzo racconto riguarda l’esigenza di mettere a squadra una equipe fatta di diverse migliaia di ricercatori, tutti puledri di razza e dunque recalcitranti al morso, ricercatori provenienti da ogni angolo del pianeta, persone che parlano lingue diverse, molte delle quali non si sono mai incontrate, nemmeno una volta, e che tuttavia lavorano all’unisono per il semplice gusto di costituire una orchestra diretta da un magico Toscanini.

Finalmente il racconto di un ragazzo, e poi di un uomo, che diviene capace di dare un’unica voce a mille violini.

La stessa emozione e lo stesso stupore che provai anch’io, nella notte dei tempi, quando mi fu dato di vedere – ad occhio nudo – un singolo positrone, circolare in AdA; il prototipo di tutti i futuri anelli di accumulazione.

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